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La vita e l’influenza nel panorama musicale italiano ed Europeo di Giorgio Federico Ghedini

    Giogio Federico Ghedini

    Un importante compositore italiano del ‘900, ancora oggi poco conosciuto

    Giorgio Ghedini, direttore d’orchestra, compositore e didatta cuneese non fu solo un’importante figura musicale a cavallo tra le due Guerre, ma anche tra i più lucidi revisori ed interpreti della Monteverdi Renaissance all’indomani del Secondo Dopoguerra, grazie al suo costante interesse per l’opera di Claudio Monteverdi ed alle sue puntuali trascrizioni per l’orchestra lirico-sinfonica del periodo.

    Un musicista precoce ed autonomo

    Nato a Cuneo l’11 luglio 1882, studiò al Liceo Musicale “Verdi” di Torino Organo, Pianoforte e Violoncello. Si diplomò ad appena 19 anni a Bologna in Composizione come candidato privatista al Liceo Musicale “Rossini”, retto da Marco Enrico Bossi (1911). Bossi fu probabilmente l’unica figura effettivamente ispiratrice del giovane compositore. Il maestro cuneese deve infatti poco o nulla ai suoi insegnanti diretti, figure assolutamente secondarie nel panorama musicale nazionale, sia per la sua formazione professionale, che per le relative scelte stilistiche.

    Marco Enrico Bossi

    La carriera

    Ghedini debutta come direttore d’orchestra a Torino, strada che abbandona dopo poco tempo, per dedicarsi alla didattica e alla composizione. Dal 1920 ha inizio un lungo sodalizio editoriale con la casa editrice Ricordi (Milano), che pubblicherà di fatto in esclusiva tutte le sue opere, con l’eccezione delle trascrizioni monteverdiane. È docente di Composizione ai Conservatori di Musica di Torino (1918-1937), Parma (1937-1941) e infine Milano (1941-1951). È direttore di quest’ultimo Istituto Musicale dal 1951 al 1962. È insignito del Premio Feltrinelli per la Musica nel 1963. Muore a Nervi il 25 marzo 1965.

    Le opere

    La produzione di Ghedini è cospicua, seppure non intensa, quando confrontata con quella di suoi contemporanei del ‘900. Interessante e originale è la oggettiva varietà e flessibilità d’impiego del corpus musicale ghediniano. Da non trascurare infatti, oltre alle trascrizioni «antiche», anche le collaborazioni con il mondo dei moderni media, a cominciare quella con l’arte cinematografica, arma ideologica e propagandistica del regime del Ventennio. Esistono due cataloghi di opere, quello redatto da Guglielmo Barblan (1965-6) ed uno successivo della Ricordi (1986, ristampa aggiornata della precedente).

    • Pezzo Concertante per 2 violini viola e orchestra (1931)
    • Marinaresca e baccanale per orchestra (1933)
    • Concerto per Orchestra Architettura (1939-40)
    • Concerto dell’albatro per violino, violoncello, pianoforte, narratore e orchestra (1943)
    • L’olmeneta, concerto per due violoncelli e orchestra (1951)
    • Studio da concerto per chitarra (1959)
    • Varie composizioni per Pianoforte
    • Opere liriche: Gringoire (1915), Re Hassan (1949), La pulce d’oro (1940), Billy Budd (1949), La via della croce (1961)
    • Musiche per i film: Don Bosco (1935), Pietro Micca (1939), La vedova (1939)
    • Trascrizioni opere di Monteverdi, Frescobaldi, Gabrieli
    • Musica sacra

    La discografia

    In tempi relativamente recenti, alcune case editrici si sono interessate alla riscoperta delle opere del Ghedini, con una serie di approcci alquanto diversificati. La Naxos si è impegnata nella digitalizzazione di incisioni storiche coeve alla nascita delle composizioni (raramente dirette dallo stesso autore). Altri editori hanno invece puntato su nuovi esecutori, spesso relativamente giovani ed emergenti, per promuovere letture interpretative più moderne e consapevoli, specialmente del repertorio cameristico (Nuova Era, Stradivarius, Dynamic, Brilliant).

    LA VALUTAZIONE CRITICA

    Gli approfondimenti di natura musicologica ed estetica, sia coevi in vita dell’autore che successivi fino ai nostri giorni, sono di fatto pochi. In effetti, la figura di Ghedini pare essere sospesa in termini di valutazione professionale, riconoscendogli certamente dei meriti ma relegandola anche ad una valutazione generica, che il noto musicologo Massimo Mila (1910-1988) classificò, anche per altri compositori, con la nota formula della “Generazione degli Ottanta” (ossia, compositori nati dal 1880 in poi). Non si tratta in assoluto di un giudizio negativo, ma certo privo di un effettivo approfondimento, che risente anche del periodo in cui Mila pubblicò il volume.

    La Generazione degli Ottanta

    In realtà, a quella “Generazione degli Ottanta” appartengono musicisti la cui fama è oggi certamente scomparsa, ma che meriterebbero invece una maggiore e degna attenzione. Si tratta di protagonisti assoluti di un’epoca, quella della musica tra le due Guerre, ancora oggi poco conosciuta ed analizzata. Parliamo di personaggi quali Alfredo Casella (1883-1947), Gian Francesco Malipiero (1882-1973), Alceo Toni (1884-1969), Virgilio Mortari (1902-1993), Ottorino Respighi (1879-1936), Ildebrando Pizzetti (1880-1968), Franco Alfano (1875-1954). Alcuni di questi personaggi sono legati tra loro da un vero e proprio fil rouge: la riscoperta e valorizzazione dell’opera monteverdiana, ed in particolare del “Combattimento di Tancredi e Clorinda”.

    Massimo Salcito


    4 SECOLI DEL COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA

    Un progetto di Massimo Salcito

    Bibliografia

    • ANONIMO, Giorgio Federico Ghedini, catalogo delle opere pubblicate da Ricordi, Milano, Ricordi, 1985. Presumibilmente ristampa del catalogo Barblan con integrazioni.
    • GUGLIELMO BARBLAN, Giorgio Federico Ghedini, catalogo delle opere, Milano, Ricordi, s. d. (1965-6?).
    • RODOLFO BARONCINI, “Squarci di ricezione monteverdiana da Berio in poi: il Combattimento di Tancredi e Clorinda e un recentissimo sequel di Ambrosini”, in BORIO-CARONE, Rivisitazioni e innovazioni: la ricezione di Monteverdi nei compositori italiani dalla seconda metà del XX secolo, Venezia Fondazione Cini, 2022, pp. 161-193, tabella p. 175.
    • FEDELE D’AMICO (a cura di), Ghedini e l’attività musicale a Torino fra le due guerre, Torino, 14-15 gennaio 1986, atti del convegno, Torino, Teatro Regio, 1986.
    • GIULIA GIACHIN (a cura di), Giorgio Federico Ghedini: dallo spirito torinese alle suggestioni europee, Torino, 22 gennaio 2016, atti del convegno, Torino, Edizioni del Conservatorio, 2017.
    • STEFANO PARISE, Giorgio Federico Ghedini, l’uomo, le opere attraverso le lettere, Milano, Ricordi, 2003.
    • Link Wikipedia Giorgio Federico Ghedini

    Immagini:

    • Immagine 1: Giorgio Federico Ghedini
    • Immagine 2: Marco Enrico Bossi

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